Il monopattino sportivo è un mezzo di locomozione, un attrezzo sportivo e un grande alleato del benessere psicofisico. La sua semplicità d’uso, le sue molteplici varianti e la sua maneggevolezza, lo rendono unico.
È ideale per distanze che vanno da 1 a 20 km, ma per chi è ben allenato anche i 100-150 km in un giorno non sono un problema: il fatto che vengano coinvolti tutti i distretti muscolari, evita accumuli di acido lattico e consente un rapido recupero.
La posizione eretta e la possibilità di variare il ritmo del gesto a seconda delle proprie capacità rendono questo mezzo adatto alle persone di tutte le età, dai bambini agli anziani.
Si inizia posizionando un piede al centro della pedana, e tenendo entrambe le mani sul manubrio. La spinta della gamba a terra deve essere lunga e vicina alla pedana stessa in modo da sfruttare l’ampiezza della sgambata di entrambe le gambe. Questo movimento parte dal “core”, ovvero dai muscoli del tronco (addominali e glutei), quindi dà stabilità e potenza allo stesso tempo.
Dopo circa 6-8 spinte da un lato, si cambia gamba, ripetendo il movimento dall’altro lato: in questo modo il bacino resta allineato e il corpo lavora in modo simmetrico. Correre in monopattino implica una vasta gamma di movimenti e flessioni più un intenso sforzo simile a quello richiesto dalla corsa durante ogni ciclo, ma con un impatto al suolo molto lieve. Anche le spalle e i gomiti sono coinvolti nel ciclo.
Nella fase di spinta, vengono coinvolte anche le braccia, le spalle, i muscoli dorsali e i pettorali, quindi il l’esercizio può essere definito “total body”.
Quando si parla di monopattino viene immediato pensare ai micropattini, quei piccoli monopattini pieghevoli in alluminio con le ruote poco più grandi di quelle dei roller che impazzano sul lungomare guidati da intrepidi ragazzini. Ma il monopattino sportivo è un’altra cosa. A volte infatti, a prima vista, lo si confonde con una bicicletta. Il monopattino moderno, il footbike, è un mezzo a propulsione umana che può raggiungere, con la sola spinta umana, una velocità massima di circa 40 km/h. È progettato per un uso ricreativo e sportivo, è costruito con standard di qualità che ne garantiscono affidablità e robustezza, è dotato di due comuni ruote da bicicletta (quella anteriore da 28” e quella posteriore che può variare da 16” fino a 28”) e di freni (sia anteriore sia posteriore) che consentono al praticante di poter svolgere la propria attività con piena sicurezza per sé e per gli altri. Il materiale più diffuso per la realizzazione del telaio è l’alluminio, che ha sostituito l’acciaio, ma negli ultimi anni la maggior diffusione della pratica sportiva ha consentito l’introduzione sul mercato di modelli in carbonio e anche in titanio. Componentistica e accessori sono gli stessi del mercato ciclistico.
Sono diffuse le seguenti specialità:
• Individuale Sprint, su pista della lunghezza di 200/2000 metri.
• Individuale Breve Distanza - Criterium Race, su circuito stradale di una lunghezza da 10 a 20 km, con partenza in massa.
• Individuale Lunga Distanza - Endurance Race, su circuito stradale di una lunghezza da 20 a 50 km, con partenza in massa.
• Individuale Ultra Marathon Race, gare su lunghe distanze fino a 250 km.
• Staffetta a Squadre - Relay Race, su circuito della lunghezza di 400/1500 metri da ripetersi, a staffetta, per durate tipicamente di 1 ora, ma con punte massime fino a 24 ore. Le squadre possono essere composte da un minimo di 2 persone fino a un massimo di 5 a seconda del tipo di gara.
• X-Country, su percorsi fuoristradistici similmente alla MTB, con monopattini dotati di ammortizzatori e ruote tassellate
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