Acqua,sole e terra: Sono i tre elementi assolutamente indispensabili alla sopravvivenza delle tartarughine d’acqua che non sono anfibi (come le rane), ma rettili. Respirano aria e possono anche assorbire l’ossigeno dell’acqua e restare pertanto sommerse a lungo. A differenza dei mammiferi non sono in grado di mantenere una temperatura corporea adatta al loro metabolismo. Per questo assorbono il calore del sole, scegliendo zone d’ombra in terra o l’acqua quando è troppo caldo.
Il laghetto è la soluzione migliore per allevare tartarughe d’acqua all’aperto: si trovano vasche da interrare e da porre in una zona dove ci sia ombra, per non causare il surriscaldamento corporeo. L’animale deve però potersi esporre al sole, indispensabile per il carapace. Il rammollimento di quest’ultimo, infatti, porterebbe la tartaruga alla morte. In alternativa le tartarughine d’acqua possono essere allevate in casa con opportuni terracquari.
Un buon acquaterrario deve avere:
Una parte di acqua profonda almeno 30 cm in modo che la tartaruga possa nuotare e mantenere in allenamento i propri muscoli che altrimenti si atrofizzerebbero.
Una parte asciutta facilmente raggiungibile creata con grandi sassi, con sabbia o con un sottile strato di ghiaia, per permettere all’animale di potersi stendere al sole quando lo ritiene opportuno, per assorbire la vitamina D indispensabile per il suo metabolismo.
Un termoriscaldatore che mantenga la temperatura costante tra i 25 e i 28 gradi per evitare gli sbalzi di temperatura che possono causare danni da congelamento. Il termo riscaldatore va scelto sulla base della capienza dell’acquario.
Altro elemento importante per un acquaterrario è il filtro interno e/o esterno. Il filtro interno, compatto contiene una spugna, del carbone attivo e una pompa aspirante è consigliato per una vasca piccola e con una sola tartaruga al suo interno.
Il filtro esternoinvece è l’ideale per tenere pulita l’acqua, e richiedono pochissima manutenzione: tutto lo sporco va a defluire in un bidoncino sigillato fuori dall’acqua, mantenendola pulita con un riciclo costante.
L’illuminazione della parte asciutta è un’ altro elemento importante dell’acquaterrario. Si realizza posizionando una lampada al di sopra della zona emersa,a circa 30 cm di distanza dalla stessa: si tratta di una lampada neon (luce fredda) che trasmette raggi UVA e UVB associato ad una lampada spot (luce calda) che riscalda la tartaruga quando è fuori dall’acqua.Lo spot deve rimanere acceso, così come il neon, per circa dodici ore al giornoe garantire all’habitat una temperatura che non vada oltre i 32°.La soluzione più diffusa è una lampada a clip da attaccare al bordo posteriore della vasca.
Ricordate anche che le tartarughe sono animai diurni e la notte dormono, se sentite lo stesso l’esigenza di tenere riscaldato e illuminato l’acquario è possibile attrezzarsi con una lampadina a raggi infrarossi.
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