quando cadere da cavallo sono #dolori
Sono sempre in aumento le notizie di incidenti che arrivano periodicamente dalle cronache. Le conseguenze dei traumi possono essere molto serie: dalla paralisi permanente, come capitò all’attore di Superman Christopher Reeve, alla morte. Tutto il corpo è esposto a rischi: a seconda della caduta stessa, del tipo di esercizi e specialità con cui si cavalca, i traumi possono interessare gli arti inferiori o superiori, la schiena, il bacino, la testa.
Le cadute da cavallo avvengono da un’altezza considerevole, di almeno 1,5-2 metri, e sono improvvise, cosa che rende scoordinata la caduta stessa. Chi cavalca e sta per cadere spesso prova a tenersi saldo sul cavallo, per proteggersi. Ma così rischia di cadere di fianco e, ancor peggio, di testa. Le cadute di fianco generalmente causano fratture agli arti superiori, al polso o alla clavicola.
che cosa fare?Si tratta della rottura di un osso, che spesso viene provocata da una caduta. Le ossa sono sempre collegate a vasi sanguigni, nervi, organi interni, quindi le fratture devono essere sempre trattate con cura facendo attenzione ad evitare movimenti inutili.
Cosa non fare? evitare nel modo più assoluto massaggi più o meno energici della parte colpita, così come qualsiasi manovra atta a "rimettere a posto" l'osso spostato. Evitare anche di togliere gli indumenti a meno che non stringano eccessivamente o ci sia un'emorragia per una frattura esposta; in tal caso è preferibile tagliarli. ultimo ma non meno importante, non muovere mai un infortunato del quale si sospetti la frattura della colonna vertebrale poiché il minimo movimento, danneggiando il midollo spinale, potrebbe avere conseguenze disastrose.
Il recupero funzionale segue un periodo di immobilizzazione: l’osso guarisce dai 20 ai 40 giorni, dopo di che si può recuperare dai postumi della frattura.
Altro ampio capitolo riguarda le lussazioni che possono interessare la spalla o il gomito. in questo caso non c’è la rottura di un osso, ma si allontanano due capi ossei.
Un infortunio che può sembrare meno grave ma non è così, dove i tempi di recupero possono essere anche più lunghi rispetto a quelli in caso di frattura.
Indossare il cap, ovvero il caschetto di sicurezza, e magari anche il corpetto protettivo, non è cattiva abitudine, proteggono in caso di caduta, però, dipendentemente da come si cade, non fanno miracoli, e se l’impatto e gravoso chi casca si fa male lo stesso, in certi casi le protezioni limitano il danno.
Le caratteristiche di un gilet di sicurezza sono:
⦁ Protezione alta (schiena, colonna vertebrale, reni)
⦁ Adattamento perfetto al corpo per un confort ottimale
⦁ Schiuma goffrata
⦁ Fodera in rete che favorisce la ventilazione
⦁ Chiusura e regolazione facile in altezza e intorno al torace
⦁ Pulizia facile: sfoderabile
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