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  • Immagine del redattoreFarmacia Pontevecchio

....Tartarughe di acqua dolce


Le tartarughe d acqua dolce sono ormai diventate degli animali domestici a tutti gli effetti: moltissime persone le hanno in casa ma prendersene cura non è semplice come verrebbe da pensare. Proprio come le tartarughe di terra, anche quelle acquatiche necessitano di alcune attenzioni importantissime: bisogna garantire loro il giusto habitat, oltre ad un’alimentazione corretta ed equilibrata. Prima di adottare questi rettili, quindi, conviene informarsi per bene ed essere sicuri di potersene occupare in modo responsabile.

istono diverse specie di tartarughe d acqua dolce ma quelle più diffuse come animali domestici sono due: Trachemys scripta scripta e Trachemys scripta elegans.




Trachemys Scripta Scripta

Questa è una delle specie più diffuse come animali domestici e si può riconoscere dalle tipiche striature di colore giallo sul collo, sulla testa e sul ventre. Appartiene a quelle tartarughe d’acqua dolce che devono essere necessariamente denunciate. Questo perchè si tratta di esemplari che risultano invasivi e pericolosi per gli altri ecosistemi naturali. Essendo così diffuse a livello domestico, accade spesso che vengano rilasciate in corsi d’acqua intenzionalmente ma questo non si può fare ed è severamente proibito dalla legge. Sono piuttosto resistenti e si adattano bene a qualsiasi tipo di habitat, compreso l’acquario.



Trachemys Scripta Elegance

Appartenente sempre al genere Trachemys Scripta, anche questa tartaruga d’acqua deve essere denunciata obbligatoriamente, per lo stesso motivo che abbiamo spiegato poco fa. Si può riconoscere per via delle caratteristiche macchie rosse ai lati della testa e può raggiungere al massimo una lunghezza di 30 cm.

La Trachemys scripta elegans è stata intensamente commercializzata dall’America all’Italia dagli anni ’70 agli anni ’90, fino a quando una norma CITES ne ha vietato le importazioni in Europa, con l’inserimento della specie nell’Allegato B del Regolamento CE n. 338/97.

Questa norma è stata istituita perché moltissimi soggetti adulti, di difficile gestione domestica a causa delle loro dimensioni, furono liberati dai proprietari nei fiumi e nei laghi, con grave danno alla biodiversità autoctona dell’ecosistema. Le Trachemys, procreando in maniera incontrollata, hanno minacciato e minacciano tutt’ora la sopravvivenza della meno aggressiva tartaruga palustre europea, Emys orbicularis, poiché occupano la medesima nicchia ecologica.

Oggi sono commercializzabili in Europa solo esemplari nati in allevamenti europei ed in possesso dei documenti che attestino la nascita in cattività. Tutti gli esemplari nati in cattività devono essere inseriti nel Registro di Detenzione (D.M. 22.02.01) e denunciati all’Ufficio CITES del Corpo Forestale dello Stato.


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